sabato 16 marzo 2013

James Joyce, Lettera a Italo Svevo

Victoria Palace Hotel, 6 rue Blaise Desgoffe,
Parigi, rue de Rennes 30 gennaio 1924

Caro amico,
[...]Grazie del romanzo con la dedica. Ne ho due esemplari anzi, avendo già ordinato uno a Trieste. Sto leggendolo con molto piacere. Perché si dispera? Deve sapere ch'è di gran lunga il suo migliore libro. Quanto alla critica italiana non so. Ma faccia mandare degli esemplari a stampa a
M. Valéry Larbaud...
M. Benjamin Crémieux...
Mr T.S. Eliot, Editor...
Mr F.M. Ford...
Parlerò o scriverò in proposito con questi letterati. Potrò scrivere di più quando avrò finito. Per ora due cose mi interessano: il tema: non avrei mai pensato che il fumare potesse dominare una persona in quel modo. Secondo: il trattamento del tempo nel romanzo. L'arguzia non vi manca e vedo che l'ultimo capoverso di Senilità, "Sì, Angiolina pensa e piange ecc..." ha sbocciato grandemente alla chetichella.
Tanti saluti alla Signora se si trova costì. Spero avremo il piacere di veder loro fra breve.
Una stretta di mano.
James Joyce

In Lettere, a cura di G. Melchiori, Milano, Mondadori 1974, p. 417-418. La lettera è scritta in italiano da James Joyce a Italo Svevo per ringraziarlo della copia con dedica del romanzo "La coscienza di Zeno", ora conservata nella Biblioteca di New York, a Buffalo.

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