Arthur Schopenhauer:
- voluntas/noluntas
- scetticismo e pessimismo sociale
- caducità dei desideri umani e coscienza dell'autoinganno
Da Schopenhauer, letto e studiato da Svevo già durante il periodo trascorso presso il collegio di Segnitz, deriva la percezione che “solo la vita profonda dell’io è reale”. Da ciò l’attenzione estrema per l’indagine dell’io, in un continuo scavo analitico e l’inettitudine a vivere, il perenne contrasto tra “lottatore” e “contemplatore”, rispettivamente l’uno destinato a prevalere, l’altro a soccombere. Svevo esprime in tal modo la crisi esistenziale dell’uomo novecentesco, incapace di ritagliarsi un ruolo adeguato all’interno di una società alienante, fondata unicamente sui valori economici, sulla ricerca del successo, sulla massificazione dell’individuo.
Charles Darwin:
- lotta per l'esistenza
- leggi della selezione naturale
- inettitudine dell'uomo
Da Darwin Svevo riprende il concetto di lotta per l’esistenza, l’interesse per le leggi della selezione naturale de del determinismo, teoria secondo la quale il comportamento umano è dovuto a leggi immutabili. Ma l’idea centrale già mutuata da Schopenhauer resta quella dell’inettitudine dell’uomo, che Svevo vede, con radicale pessimismo, inevitabilmente costretto a una ricerca senza sbocchi e senza speranza.
Karl Marx:
- polemica antiborghese e anticapitalistica
- socialismo rivoluzionario
Svevo si riallaccia al materialismo storico di Marx, anche se non sembra credere all'idea di un possibile miglioramento sociale. Del marxismo Svevo riprese, quindi, l'atteggiamento critico verso la società borghese, ma non condivise le alternative politiche proposte alla realtà esistente e preferì prospettive di tipo utopistico.
Friedrich Nietzsche:
- critica spietata dei valori borghesi
- pluralità dell'io
Sigmund Freud:
- demistificazione delle razionalizzazioni
- psicoanalisi come tecnica di conoscenza
Nel romanzo “La coscienza di Zeno” Svevo critica la tecnica psicoanalitica intesa come cura, ritenendo la psicoanalisi una tecnica di conoscenza, più utile quindi agli scrittori piuttosto che ai medici e ne sottolinea la sua avversione con molti avvenimenti, tematiche e stratagemmi presenti all’interno del libro.